Matteo Renzi, dopo aver rovesciato in maniera quantomeno discutibile l'esecutivo guidato dall'amico e compagno di partito Enrico Letta, prometteva roboanti novità nello scenario politico italiano; tanto da riscuotere "aperture di credito" da parte di molti autorevoli commentatori della stampa nazionale ed estera fin da prima del suo insediamento ufficiale a Palazzo Chigi.
Personalmente, alla presentazione della nuova squadra di governo, vedendo riciclate ben 24 persone tra ministri e sottosegretari (5 dei quali indagati a vario titolo da varie procure d'Italia) la delusione è stata parecchia.
Come possiamo aspettarci da Renzi importanti cambiamenti se al primo banco di prova (ossia nella scelta del team) ne è uscito un elenco da perfetto "manuale Cencelli" della prima repubblica?
Forse è presto per poter giudicare, ma è anche vero che risulta difficile credere che le stesse persone che si trovavano al governo sino alla scorsa settimana possano trasformarsi in supereroi semplicemente avendo cambiato il timoniere e qualche marinaio.
Stiamo a vedere, ma lo scetticismo è inevitabilmente dilagante.
Luca Alberti
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